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Monday, August 8, 2011

Valrossara, un borgo d'accoglienza

Scoprire un luogo e i suoi semplici incanti - (1)

Fra la Pianura Padana e il mar Ligure, a ridosso degli appennini, si stende una striscioletta di colline verdeggianti e prolifiche.
L'intraprendenza della gente e l'industriosita' del territorio dove da sempre si intrecciano vigneti e commerci, hanno creato un perenne culto del buon vivere e del cibo di qualita'.
Fra queste colline e' la citta' di Gavi, grazioso borgo in stile ligure sovrastato da una maestosa fortezza millenaria e guardato a vista dal Santuario della Guardia, che si erge bianco e scintillante sulla sommita' di una collinetta poco distante.
Attorno ci sono le sue frazioni. Alcune conosciute, come Rovereto e Monterotondo, perche' luoghi deputati alla miglior produzione del "Cortese di Gavi", vino bianco dal tono asciutto ed elegante, molto apprezzato anche a livello internazionale. Altre timidamente nascoste tra gli anfratti collinari: silenziosi borghi contadini gelosi custodi della loro semplicita', che ben si guardano dal mettersi al centro di attenzione e mondanita'.
Valrossara e' fra queste. Aggrappata sul lato di una collina non alta, appare come un grappolo d'uva, appena svoltate un po' di strade che dal Santuario della Guardia scende al villaggetto.
Non esiste storia documentata della sua origine, ma se chiedete ai pochi discendenti delle antiche famiglie del luogo, vi diranno che il borgo e' stato costruito da due fratelli che arrivarono in zona probabilmente al seguito di qualche truppa e li' si fermarono e costruirono il villaggio in quel punto per ripararsi dal freddo e dagli austriaci. O era uno spagnolo arrivato in zona non si sa perche', ma che comunque si installo' dando origine al borgo che crebbe col crescere della sua discendenza ? In ogni caso, ben videro quei pionieri, perche' Valrossara, che in Italiano si tradurrebbe in "La valle delle rose", puo' vantare un clima asciutto e relativamente mite ed e' ben protetta in quanto circondata da colline boschive che la nascondono agli occhi di chi viaggia sulla provinciale.
Valrossara bisogna cercarla. Pur non essendo distante dal centro di Gavi, si annida in modo tale che solo chi abbia voglia di curiosare un po' piu' in la', la coglie. Infatti la strada che conduce al borgo, finisce col borgo, garantendo quiete e relativo silenzio ai villeggianti.
Le casa di origine contadina sono in pietra e fra queste prevale il tufo, pietra morbida, calda e chiara. Occhio e croce il borgo puo' avere tre o quattrocento anni. Quello che colpisce della fisionomia di Valrossara sono due archivolti, uno collocato all'inizio e uno alla fine del borgo. Arrivando, l'archivolto che chiameremo superiose, introduce nel cuore del borgo stesso. Percorrendolo si sbuca in un cortilaccio che riporta indietro nel tempo; cosi' , senza preavviso e senza spiegazioni, pare di trovarsi a vivere cinquanta e fors'anche cent'anni addietro.
Per i nostalgici di quelle atmosfere romantiche che hanno invaso l'immaginario di tanti estimatori e affezionati dell'italica penisola, questo e' un luogo rimasto a testimoniare memorie antiche.

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